I DSA NON SONO UNA MALATTIA

Nonostante la legge n. 170/2010 in materia di Disturbi Specifici dell'Apprendimento sia stata approvata più di 10 anni fà, oggi si sente ancora chiedere:
"c'è un rimedio per la dislessia?" o ancora "i DSA sono una patologia grave?", è evidente che c'è ancora parecchia strada da fare verso una corretta formazione e informazione.
Perché la risposta alla domanda "si può guarire dalla dislessia?" è e rimarrà sempre la stessa.
NO.
Non ci sono medicine né rimedi miracolosi per curare un Disturbo Specifico dell'Apprendimento, semplicemente perché esso NON è una patologia, bensì una CARATTERISTICA NEUROBIOLOGICA dell'individuo.
In parole semplici, così come si nasce con gli occhi azzurri, i capelli neri o le mani grandi, si può nascere con un DSA, qualunque esso sia
Cosa sono i DSA?
I Disturbi Specifici dell'Apprendimento sono un gruppo eterogeneo di disturbi di natura neurobiologica, che evolvono nel tempo e che si manifestano con importanti difficoltà nell'acquisizione e nell'uso delle abilità di ascolto, espressione orale, lettura, ragionamento e matematica.
Per tale motivo sono definiti SPECIFICI, poiché coinvolgono un preciso dominio di abilità, lasciando inalterato il livello intellettivo generale.
Essi si presentano in assenza di deficit neurologici e sensoriali (visivi e uditivi) e in presenza di capacità cognitive adeguate.
Tengo moltissimo a sottolineare quest'ultimo punto: per poter formulare una diagnosi di DSA è NECESSARIO in primo luogo che il quoziente intellettivo del soggetto sia nella norma.
Un DSA può essere inoltre associato ad altri disturbi dello sviluppo, emotivi o del comportamento.
Cosa non sono i DSA
Un Disturbo Specifico dell'Apprendimento
NON È sinonimo di ritardo mentale.
NON È poi una malattia cerebrale acquisita o la conseguenza di un trauma, di un difetto sensoriale, di problemi della sfera emotiva e psicologica, di una sindrome neurologica.
NON è conseguente a condizioni di svantaggio psicosociale o ad un ambiente educativo inadeguato.
Ma, più di tutto, NON equivale ad una scarsa voglia di studiare.
O meglio: un qualsiasi studente, con DSA o meno, potrà sperimentare durante il suo percorso un senso di svogliatezza nei confronti dello studio, poca motivazione e un calo nella propria prestazione scolastica. Per ottenere un buon apprendimento sono necessari impegno e costanza.
Tuttavia, ciò è ben diverso dall'affermare che, un bambino che manifesta difficoltà nella lettura, nella scrittura o nel calcolo, è semplicemente un bambino che non si applica abbastanza.
Al contrario, egli investe tutte le proprie energie nel colmare le sue difficoltà, sperimentando spesso un forte senso di frustrazione, che nulla ha da spartire con la classica frase "il bambino ha solo poca voglia di studiare".
Quali sono i DSA
Per quanto la dislessia sia il Disturbo Specifico maggiormente studiato e conosciuto, esso non è l'unico.
I DSA infatti sono quattro e si dividono in:
– Dislessia: si manifesta con una difficoltà nell'imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero il bambino ha difficoltà nella correttezza e rapidità di lettura;
– Disortografia: è un disturbo specifico di scrittura che si presenta con difficoltà nei
processi linguistici di transcodifica, ovvero nel convertire correttamente il suono (fonema) in segno scritto (grafema);
– Discalculia: questo disturbo si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell'elaborazione dei numeri;
– Disgrafia: tale disturbo si presenta con una difficoltà nella realizzazione del segno grafico.
Essi possono coesistere o presentarsi in maniera isolata; tuttavia ciò è molto difficile. Si riscontra infatti quasi sempre la compresenza di più disturbi.
Tornando quindi al titolo, se un DSA non si cura, è comunque possibile fare qualcosa per migliorare la situazione?
Ovviamente SÌ.
È possibile compensare il disturbo, ovvero controbilanciare le difficoltà, attraverso interventi riabilitativi mirati e tempestivi e strumenti di apprendimento adeguati e personalizzati.