Meltdown e Shutdown: le conseguenze del sovraccarico sensoriale

Di fronte a un sovraccarico sensoriale o emotivo, le persone con autismo possono subire crisi molto eclatanti. In questo contesto, vogliamo parlare di crollo e arresto e di come rispondere ad essi.
MELTDOWN
Quando gli autistici accumulano troppi stimoli e non hanno la possibilità di riposarsi o di mettersi al riparo, possono incorrere in dei veri e propri arresti di sistema.
Può capitare che abbiano bisogno di un vero e proprio riavvio del sistema. Questo avviene con Shutdown e Meltdown. Che rispettivamente significano: "spegnimento" e "crollo"
Il Meltdown, è quindi una risposta fisiologica e involontaria del corpo in seguito all'accumularsi e al combinarsi di troppi stimoli che generano frustrazione e sopraffazione.
Tutti quanti quando siamo sottoposti a forte stress, riconoscendo qualcosa come potenzialmente dannoso, ce ne allontaniamo. Molte persone autistiche invece, sentono intensamente, ma potrebbero avere difficoltà ad esprimere o a dare un nome alle loro emozioni (Alessitimia). Potrebbe succedere quindi di provare rabbia, stanchezza, ansia… ma di non rendersene conto e accumularle fino ad esplodere letteralmente. Potrebbe succedere anche di non potersi sottrarre al un costante accumulo di stimoli avversi. O per una difficoltà a comunicarlo (ad esempio nel caso dei bambini o degli autistici non verbali) oppure perché ci si trova in situazioni dalle quali non ci si può allontanare per vari motivi.
Può sembrare improvviso, vista la sua esplosività, ma non è quasi mai così. Spesso le cause sono più di una:
1) Sovrastimolazione sensoriale
2) Sovrastimolazione emotiva
3) Sovrastimolazione cognitiva
4) Socialità
5) Interruzione o soppressione delle stereotipie (Stimming)
6) Imprevisti, situazioni nuove, cambiamenti delle routine
In genere tutto quello che è eccessivo (rispetto alle propria soglia di sopportazione), imprevisto e non evitabile. Il non poter dire "basta" o esprimere il proprio disagio, perché non verbali, piccoli e quindi poco consapevoli o il non potersi sottrarre, è molto frustrante e genera un enorme stress e senso di impotenza. L'accumulo di queste emozioni nel tempo, può portare al meltdown. E spesso, l'episodio scatenante, non ne è sempre la causa o almeno non la sola
Quando è iniziata, la sola cosa che puoi fare, è aspettare che passi. Ogni input in più (parole, recriminazioni, rimproveri, contatto fisico), non fa che prolungare tutto. Non è il momento di discutere e neanche di prendere sul serio quello che viene detto. Se si compiono delle stereotipie/stimming in quei momenti, è un modo per scaricare, per riprendere il controllo. Impedirle (a meno che non siano lesive o autolesive), non sarebbe d'aiuto, anzi. Quando mi toccano o trattengono o mi impediscono di muovermi, peggiora tutto. Quindi a meno che non ci sia una situazione di pericolo, evitate. Stessa cosa per carezze, abbracci, qualsiasi cosa volta a consolare. Ridurre tutto quello che potrebbe sovrastimolare, è una buona idea. Quindi abbassate
SHUTDOWN
Lo Shutdown, come il Meltdown, è una risposta fisiologica, protettiva e involontaria del corpo che si attiva in seguito all'accumularsi e al combinarsi di troppi stimoli. È una risposta implosiva,rispetto al Meltdown, avviene dentro, quindi potrebbe passare inosservato ed essere scambiato per: tristezza, depressione, stanchezza, Ma non è nulla del genere.
può essere innescato da sovraccarico sensoriale, cognitivo, emotivo. Quindi troppi stimoli sensoriali, troppe emozioni (sia belle che brutte), troppo sforzo cognitivo. Ma anche da troppi impegni, imprevisti, interazioni sociali, richieste ravvicinate e senza la previsione di pause o da troppa ansia. Può essere anche la conseguenza di un Meltdown che lascia emotivamente e fisicamente esausti.
Anche qui sarebbe consigliabile non fare nulla e aspettare.